EDUCARE ALLA DISABILITA’: Libri, film e fumetti per spiegarla ai bambini.

EDUCARE ALLA DISABILITA’: Libri, film e fumetti per spiegarla ai bambini.

“Alba è stata figlia mia dal primo giorno in cui l’ho presa tra le braccia”

Sono le parole di Luca Trapanese, padre adottivo di Alba, una bambina disabile che oggi ha quattro anni. Come lei, molti sono in Italia i neonati abbandonati a causa della loro disabilità ma non tutti fortunati allo stesso modo. C’è una consapevolezza pedagogica che va al di là della teoria ed educare alla disabilità è un lavoro enorme, ancora oggi. Luca è un padre che ha scelto di essere padre e il suo messaggio è una sintesi perfetta di quegli aspetti ancora oggi ignorati, perché spaventano o più semplicemente perché non vengono compresi.

Vi proponiamo una mini rassegna di libri, film e fumetti che riteniamo utili ad affrontare il tema della disabilità per spiegarlo ai bambini. Tra questi, anche il libro di Patrizia Rinaldi “Vi stupiremo con difetti speciali”, dedicato ad Alba.

FUMETTI

  1. “Four Energy heroes” – Accademia Romana “L’Arte nel Cuore” (2015)

Il fumetto, prodotto dall’Accademia romana L’Arte nel Cuore, nasce da un’idea di Daniela Alleruzzo insieme agli allievi disabili e normodotati dell’Accademia, ed è disegnato dal giovane illustratore Vincenzo Lomanto, diplomato alla Scuola Internazionale di Comics Roma.

I contenuti, sono di Andrea Giovalè, giovane autore diplomato alla Scuola Romana del Fumetto. L’obiettivo di questa iniziativa editoriale è rappresentare la disabilità come valore aggiunto e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’integrazione.

MilkoPietroTeresina e Marietta sono amici per la pelle, con un forte senso della giustizia.
Spigliati, coraggiosi, intraprendenti, il loro unico cruccio è non fare abbastanza per gli altri, per i deboli e gli emarginati.

Sono i protagonisti del fumetto Four Energy Heroes.

Milko, infatti, è completamente sordo, Pietro costretto a vivere su una sedia a rotelle, Teresina spesso si sente prigioniera del suo corpo, pesante e impacciato, mentre Marietta si lascia sopraffare dalla paura di non riuscire ad affrontare gli ostacoli della vita.

Sono loro i protagonisti del fumetto, il primo al mondo interpretato da disabili e normodotati, supereroi in grado di fare delle loro diversità le loro più potenti doti.

Le avventure illustrate nelle tavole di Four Energy Heroes sono frutto di fantasia ma i personaggi sono ispirati a due allievi realmente esistenti che frequentano l’accademia di spettacolo L’Arte nel Cuore, Emanuela Annini e Tiziano Donnici. Four Energy Heroes si pone innanzitutto come strumento educativo da divulgare nelle scuole per favorire l’abbattimento delle barriere culturali e incoraggiare l’inclusione sociale, oltre ad offrire, attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro,  la possibilità di un inserimento professionale ai ragazzi disabili e normodotati.

Come recita il motto dell’Accademia promotrice del progetto“Dove c’è talento, non esistono barriere!”

SITOGRAFIA:

L’Arte nel Cuore Accademia, in https://www.artenelcuore.it/four-energy-heroes/, consultato il 30 marzo 2021.

 


 

2.    “La voce delle cose”, di Cécile Bidault (Edizioni Comicout) 2018

Delicata graphic novel vincitrice in Francia del premio Artemisia 2018. Una bambina vive sott’acqua. Il suo mondo è ovattato, privo di suoni. Non riesce a comunicare con i genitori. Finché questa bimba, sorda, non scopre la lingua dei segni. Con l’aiuto e l’amicizia di un ragazzo e di sua nonna, ritrova la voce delle cose, e con essa anche la propria.

Un’opera a fumetti muta, come muto è il mondo in cui vive la piccola protagonista, e che insegna a grandi e piccini l’importanza della lingua dei segni il cui insegnamento, sorprendentemente, è rimasto a lungo osteggiato o del tutto bandito, come in Francia sino anche al 1976.

SITOGRAFIA:

Curiat A., Wired.it, Fumetti, “5 graphic novel sul tema della disabilità”,https://www.wired.it/play/fumetti/2020/02/22/graphic-novel-tema-disabilita/?refresh_ce=, aggiornato al 22 febbraio 2020, consultato il 1 aprile 2021


3. “Le avventure della SMAgliante ADA” – Associazione Famiglie SMA e Centri Clinici Nemo


Nato grazie al contributo non condizionato di Roche Italia, il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Associazione Famiglie SMA e dei Centri Clinici Nemo, con il contributo creativo dei migliori disegnatori e sceneggiatori specializzati in storie per ragazzi.

Le Avventure della SMAgliante ADA è un volume a fumetti. Racconta la vita quotidiana di Ada, una cagnolina – che sta per frequentare il primo anno della scuola primaria di secondo grado. Ada si muove su una carrozzina elettronica perché ha la SMA, l’atrofia muscolare spinale, una malattia genetica rara. Attraverso la narrazione delle sue avventure quotidiane, la relazione con i suoi compagni di scuola, le dinamiche familiari e scolastiche che emergono, viene affrontato il tema dell’inclusione sociale e scolastica dei bimbi con disabilità motoria.

Cinque storie di fantasia: personaggi ed eventi che  raccontano la vita e le avventure di Ada in svariati momenti di quotidianità. I temi relazionali, le emozioni, le dinamiche sono state ideate e scritte partendo da uno studio svolto in collaborazione con il servizio di psicologia dei Centri Clinici Nemo e dell’Associazione Famiglie SMA.

 Il progetto educational «Le avventure della SMAgliante Ada» affronta il tema dell’inclusione sociale e scolastica dei bimbi con disabilità in un modo nuovo: grazie al fumetto!

SITOGRAFIA:

In https://contenuti.centrocliniconemo.it/lasmaglianteada


LIBRI

1.    “Mia sorella è un quadrifoglio” di Beatrice Masini (Carthusia Edizioni)- 2012

 “Mia sorella è un quadrifoglio”, libro edito da Carthusia Edizioni per la collana “Ho bisogno di una storia” e realizzato in collaborazione con Fondazione Paideia e Cepim – Torino, nasce dal desiderio di raccontare una storia a tanti bambini e famiglie che vivono la disabilità come parte della loro vita quotidiana. Il libro vuole infatti essere uno strumento di sostegno e di relazione per la famiglia, per i servizi, gli operatori e le realtà associative. La necessità di una storia capace di aiutare gli adulti a parlare della disabilità insieme ai bambini in modo sereno è stata più volte sottolineata negli incontri con operatori e genitori che le organizzazioni promotrici hanno avuto modo di proporre nel tempo.

La storia è stata realizzata attraverso un percorso di condivisione in cui assistenti sociali, psicologi, educatori, genitori, volontari, fratelli e sorelle di bambini con disabilità hanno condiviso idee ed emozioni. Dal ricco e coinvolgente materiale emerso durante gli incontri, la scrittrice Beatrice Masini ha saputo raccogliere le sfumature più delicate, dando vita a una storia vivace, coinvolgente e originale, in cui la disabilità viene raccontata da una voce molto particolare, forse unica nei libri per bambini dedicati alla disabilità: la voce di una sorella.

Nella vita della piccola Viola arriva Mimosa, una sorella un po’ particolare, che scompiglia la vita familiare: ma è, prima di tutto, una sorella. “Siamo tutti diversi e siamo tutti speciali. In un prato c’è posto per tutto: i quadrifogli, le farfalle, le coccinelle, le formiche, i fiori”, dice Viola: è ciò che, insieme a lei, hanno saputo cogliere i tantissimi bambini che, con i loro disegni, ci hanno aiutato ad accompagnare la storia con le immagini che la raccontano. Gruppi di bambini, classi scolastiche, fratelli e sorelle di bambini con disabilità, dai 3 ai 12 anni, hanno infatti avuto occasione di ascoltare la lettura del testo molto prima che si trasformasse in un libro: a loro è stato chiesto di disegnare e raccontare ciò che li aveva colpiti. Questo ricchissimo materiale ha aiutato l’illustratore Svjetlan Junaković a trasformare la storia in immagini, attraverso un viaggio che ne cattura e ne racconta tanti aspetti nascosti.

SITOGRAFIA:

–          Chartusia, Libri, in https://www.carthusiaedizioni.it/libri/73/mia-sorella-%C3%A8-un-quadrifoglio
–          Paideia Fondazione, in  https://www.fondazionepaideia.it/2016/07/11/mia-sorella-e-un-quadrifoglio/  aggiornato al 11 luglio 2016, consultato il 1 aprile 2021.

2. “La bambina che andava a pile” di Monica Taini (editore Uovo Nero) 

“La bambina che andava a pile” è un albo illustrato delicato e coraggioso che racconta cosa significa crescere e ricercare la propria identità dal punto di vista di una bambina sorda. Monic, la protagonista del racconto, ha due voci: la sua bocca e le sue mani, ma non sa decidersi su quale sia la più forte. Si sente come se tutta la sua giornata fosse una lunga ora di lingua straniera e non sa se sia lei ad essere diversa, o se lo siano gli altri. Per il freddo linguaggio legislativo lei è una disabile, una minorata sensoriale, ma per i suoi amici è semplicemente Monic. 

“Esistono udenti che non sanno ascoltare gli altri e che sono i veri sordi, con la loro incapacità di sentire la musica del cuore”, scrive l’autrice, Monica Taini nel “Glossario semi-serio” di cultura sorda che è allegato al libro.

 

SITOGRAFIA:

in: http://www.uovonero.com/catalogo/i-geodi/703-la-bambina-che-andava-a-pile, consultato il 1 aprile 2021.

ALTRE FONTI:

Recensione di “La bambina che andava a pile” su Famiglia Cristiana, in  “Famiglia Cristiana” 41 – 14 ottobre 2018.


3.“Cento passi per volare” di Giuseppe Festa (Salani Editore)

“Cento passi per volare” è la storia di Lucio, un ragazzo di quattordici anni che da piccolo ha perso la vista. Ricorda ancora i colori e le forme delle cose, ma tutto adesso è avvolto dal buio. Lucia ama la montagna, dove va spesso con Bea, la zia che adora, quella della sciarpa di seta, perché lì i suoi sensi acutissimi gli mostrano un mondo sconosciuto agli altri. In montagna tutto è amplificato, e il vento porta profumi, suoni e versi di animali, cui non facciamo quasi più caso. Lucio se ne inebria, li conosce meglio di quanto conosca se stesso, cammina e si arrampica per i sentieri con più sicurezza di molti ragazzi di città. Ed è proprio tra quei monti, sulle Dolomiti, che, durante una passeggiata sul Picco del Diavolo con la sua nuova amica Chiara, la storia di Lucio si intreccia a quella di un aquilotto, Zefiro, rapito da bracconieri senza scrupoli. Tutto sembra perduto, ma la Montagna freme di vita e indizi, e potrebbe rivelare la verità a chi, come Lucio, la sa ascoltare.

Il romanzo ci parla dell’opportunità unica di intuire quei messaggi della natura che spesso rimangono segreti ed  accende la consapevolezza di quanto sia ricca la diversa normalità di chi non vede con gli occhi.

SITOGRAFIA:

in  https://www.salani.it/libri/cento-passi-per-volare-9788893813914


4. “La voce dei colori” di Jimmy Liao, (Gruppo Abele) 2011.

La voce dei colori racconta la storia di una ragazza diventata cieca e della sua esperienza del mondo, vissuta attraverso gli odori, i suoni, le sensazioni tattili. E’ una storia fatta essenzialmente di immagini, originali e fortemente evocative, che accompagnano il lettore – bambino o adulto – in un viaggio poetico e appassionante. Approda in Italia, con questo volume, la prima traduzione di un’opera di Jimmy Liao, autore taiwanese oggetto di culto nel suo paese e ormai tradotto in decine di lingue. E’ una favola illustrata, una delle tante, amate anche da un pubblico adulto, da cui sono stati tratti spettacoli teatrali, film, animazioni e adattamenti televisivi. Titolo originale: ”Sound of colors” (2001).

Immagine accanto:

una pagina del libro “La voce dei colori” (tratta dal blog “Le parole per dirlo”)

SITOGRAFIA:

in: https://edizionigruppoabele.it/prodotto/la-voce-dei-colori/


5.    “Vi stupiremo con difetti speciali. Storie di Alba, Akin e Huang” –  di Patrizia Rinaldi  (Giunti editore) 2020.

 

Alba, Akin e Huang sono tre bambini nati con difetti speciali, che li rendono unici ma non per questo meno importanti. Le loro storie sono raccontate da Patrizia Rinaldi e Francesca Assirelli, che hanno messo nero su bianco la possibilità di guardare alla diversità come a un’inesauribile opportunità.

Alba è una bimba down, e il suo cromosoma in più ha fatto sì che la sua mamma decidesse di lasciarla in ospedale. Ma niente paura, perché papà Elle non ha esitato un attimo, e l’ha accolta fra le sue braccia come il più prezioso dei doni. Assieme al gatto Giorgio ora sono una bellissima famiglia, fatta di risate, capricci, difficoltà e giochi proprio come tutte le altre. 

C’è il piccolo Akin, a cui un bel giorno è stata donata una nuova famiglia, capace di dargli tutto l’amore che meritava. E con la sua sedia a rotelle sfreccia da tutte le parti, tra le gambe delle sorelle e dei genitori con un entusiasmo rinnovato e una certezza: forse il male non si dimentica, ma il bene di certo si impara.

Infine Huang, nato con una particolarissima condizione che ha fatto decretare ai medici un verdetto: non sopravviverà. E invece, contro ogni aspettativa, Huang non solo continua a vivere, ma addirittura riesce a sorprendere i genitori con la sua voce melodiosa. 

Fortemente voluto da un papà (Luca Trapanese) divenuto noto per una vicenda ampiamente coperta dai media (l’adozione di una bambina con Sindrome di Down di nome Alba), il libro, scritto da Patrizia Rinaldi e illustrato da Francesca Assirelli, arriva circondato da altissime aspettative. Aspettative che, malgrado l’eccellenza del progetto, finiscono però per risultare deluse a lettura compiuta.

Si avverte un gusto dolceamaro, in effetti, tra le pagine di questo libro perché, a fronte di vicende fortissime a cui con coraggio viene dedicata attenzione e di illustrazioni che non mancano di tocchi poetici, non si può fare a meno di percepire un marcato e mai nascosto intento pedagogico, di vedere quelle vicende perdere per strada la loro qualità di Storie con la S maiuscola e di sentirsi smarriti di fronte a un testo che vorrebbe parlare la lingua dei bambini (accogliendo in questo senso anche espressioni semplici o colloquiali ma ampiamente discutibili in un’ottica di rispetto della disabilità come per esempio “bimba Down”) ma che si rivolge in realtà, nel contenuto, prettamente ad adulti.

E così, della storia di Alba che, nonostante o proprio grazie alla sua Sindrome, trova l’amore incondizionato di un papà; di Akin che fa dono agli adulti della sua fiducia grazie alla quale si risolleva – fisicamente e simbolicamente – da una situazione di grave svantaggio; e di Huang che viene dato dai medici per inadatto alla vita ma poi sorprende tutti con un canto solo suo, si coglie solo una flebile traccia, resa sfocata dalla folta schiera di riflessioni filosofiche che l’accompagnano e che forse poco si prestano a fare del libro uno strumento incisivo per consentire alla disabilità di entrare nell’immaginario dei più piccoli e arrivare, così, a dialogare con loro su di un tema così delicato e potenzialmente distante dalla loro esperienza quotidiana.

Un albo per raccontare la “disabilità”, per portarla fuori da certe stanze chiuse e comunicare lo sforzo, che è in sé positivo, di affrontare la vita quando ti mette davanti scalini molto grandi. Raccontarla attraverso delle storie scritte e illustrate bene, perché le storie raccontate bene sanno sviluppare empatia in chi le legge.

SITOGRAFIA:


FILM

  1. “Mio fratello rincorre i dinosauri”, di Stefano Cipriani  (Distribuzione Eagle Pictures) – 2019-

“Mio fratello rincorre i dinosauri” è il film di genere drammatico, diretto da Stefano Cipani e prodotto dalla Eagle Pictures nel 2019.

Interpretato, tra gli altri, da Alessandro Gassman e Isabella Ragonese, il film racconta la storia di Jack che fin da piccolo ha creduto alla tenera bugia che i suoi genitori gli hanno raccontato, ovvero che Gio, suo fratello, fosse un bambino “speciale”, dotato di incredibili superpoteri, come un eroe dei fumetti. Con il passare del tempo Gio, affetto dalla sindrome di Down, per suo fratello diventa un segreto da non svelare. Con questo sentimento nel cuore, trascorre il tempo delle scuole medie. Quando Jack conosce il primo amore, Arianna, la presenza di Gio, con i suoi bizzarri e imprevedibili comportamenti, diventa per lui un fardello tanto pesante da arrivare a negare ad Arianna e ai nuovi amici del liceo l’esistenza di Gio. Ma non si può pretendere di essere amati da qualcuno per come si è, se non si è in grado per primi di amare gli altri accettandone i difetti. Sarà proprio questo l’insegnamento che Jack riceverà da suo fratello grazie a quel suo originale punto di vista sul mondo e riuscirà a farsi travolgere dalla vitalità di Gio.

Il film è ispirato all’omonimo  libro autobiografico scritto dal giovane Giacomo Mazzariol, diventato un caso editoriale  con 150.000 copie vendute e seguito da un lungo tour promozionale nelle scuole. Mazzariol, che si definisce “politicamente scorretto”, ha scritto la sceneggiatura del film insieme a Fabio Bonifacci e, commentando le prime immagini, ha detto: “In periodi difficili per l’intolleranza e l’accettazione, le storie sono ancora gli strumenti più forti per entrare in sintonia con i pezzi di mondo che non ci appartengono. Amore e accoglienza rendono la nostra esistenza unica”.

SITOGRAFIA:

https://www.comingsoon.it/film/mio-fratello-rincorre-i-dinosauri/56067/scheda/


2. “Detective per caso” di Giorgio Romano (distribuito da Medusa Film, prodotto da Accademia  L’Arte nel Cuore e da Addictive Ideas, e realizzato con il sostegno di Fondazione Allianz Umana Mente) 2019

E’ il primo film in Italia che ha come protagonisti, a fianco di star normodotate del cinema italiano, un gruppo di attori disabili. Voluto fortemente da L’Arte nel Cuore, una onlus che da 13 anni insegna a recitare a giovani disabili e non, ha come protagonista Giulia.  La ragazza è un’appassionata di crimini e indagini che si ritrova a risolvere un caso che le sta molto a cuore: la scomparsa del cugino Piero. Il film segue l’esempio di Non ci resta che vincere, film amato da pubblico e critica in Spagna e che è anche valso un Goya, l’Oscar spagnolo, a uno dei suoi protagonisti. Un film  dovuto alle fatiche di Daniela Alleruzzo, presidente di  L’Arte nel Cuore: “Ci sono state tante belle anime coinvolte in questo progetto. Tredici anni fa ho perso un nipote con disabilità e ho creato la prima accademia al mondo per ragazzi disabili e normodotati abbattendo pregiudizi e barriere che abbiamo solo in Italia. Chi ha una disabilità può essere attore, perché non dovrebbe farlo? Vivere un pomeriggio con loro cambia la vita. Il messaggio di questo film è che possono e devono. Spero che vengano visti e supportati gli sforzi e che tanti genitori di figli disabili possono avere una speranza”.

Quella di mescolare attori disabili e star del cinema nostrano è stata una scommessa per il regista Giorgio Romano che ha tenuto a mantenere il film il più naturale possibile: “Detective per caso”  è stata una scommessa per tutti noi: un mondo dove l’integrazione fosse già avvenuta, è molto complesso. Abbiamo raccontato il mondo come lo volevamo vedere, nel modo più naturale possibile, spero che l’abbiamo raccontato in questo modo. Se preparati in un certo modo, possono diventare bravissimi e recitare accanto dei professionisti”. Accanto agli attori de L’Arte del Cuore, un gruppo di star del cinema italiano in piccoli ruoli ha partecipato alla realizzazione del film senza ottenere compensi: Claudia Gerini, Lillo, Luca Capuano, Stella Egitto, Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Andrea Preti, Mirko Frezza e anche la voce radiofonica Rosaria Renna, da sempre vicina all’accademia di Daniela Alleruzzo.

Il solo fatto che il film si sia realizzato è stata una grande vittoria per Daniela Alleruzzo, come ha sottolineato lei stessa: “È un sogno che nasce tredici anni fa, non avevamo la forza e il supporto che abbiamo trovato con grande fatica. Quando andavo in giro dicendo che volevo fare un film normale tutti mi davano della sognatrice, poi è successo un insieme di cose che ha portato al miracolo “

Stella Egitto, l’attrice che fa da trait d’union fra gli attori disabili del film ha sottolineato che l’unica differenza che ha riscontrato sul set è “lo sguardo senza filtri” dei suoi colleghi: “È un film che dà e lancia gioia, tutti insieme si può, sono stata fortunata a partecipare. In un mondo di professionisti, siamo speciali per raccontare questa storia”.

SITOGRAFIA:

Laganà C., in Fondazione Cesare Serono, https://www.fondazioneserono.org/disabilita/cinema-disabilita/film-serie-documentari/detective-caso-film-attori-disabili/, consultato il 1 aprile 2021.


3.    “Wonder”, di Stephen Chbosky, (Distribuito da 01 Distribution) – 2017-

Il film acconta la storia di un bambino speciale: Augustus, detto Auggie, Pullman. Auggie si appresta a iniziare la scuola media, ma non è come tutti gli altri a causa di una malattia rara, la sindrome di Treacher Collins, non ha mai frequentato la scuola e ha affrontato il mondo reale solamente protetto da un casco d’astronauta. Per Auggie le cose stanno cambiando. La madre (interpretata nel film da Julia Roberts), dopo essere stata la sua maestra per anni, decide – d’accordo con il padre (Owen Wilson) – di iscriverlo a una scuola pubblica. Come sarà accettato dal resto della scuola? Wonder parla del primo anno di scuola media di Auggie, l’incontro con i compagni di scuola, le paure dei genitori e l’inizio del liceo dell’amata sorella Via. Ognuno racconta la storia da un punto di vista diverso: come Auggie vede le cose e come gli altri vedono Auggie.

È ispirato all’omonimo bestseller scritto da R.J. Palacio e a un fatto veramente successo all’illustratrice e autrice americana.  Un giorno, in una gelateria, il figlio di tre anni scoppiò a piangere perché aveva visto una bambina affetta dalla disostosi mandibolo-facciale, la sindrome di Treacher Collins, una malattia rara che colpisce un neonato su cinquantamila. Tornata a casa, R.J. Palacio provò molta vergogna e decise di raccontare la storia di quella bambina e di Auggie la notte subito dopo l’incontro in gelateria: “Ho iniziato a pensare a come deve essere vivere ogni giorno guardando in faccia un mondo che non sa come guardarti”.

Auggie risponde a quegli sguardi con gentilezza e racconta cosa significhi “essere speciale”: gli sguardi fissi di adulti e bambini ed è per questo che ha deciso di focalizzarsi sulle scarpe di chi gli sta davanti. Per questo ama Halloween perché tutti indossano una maschera. Agli insulti, alle angherie, Auggie risponde sempre con la gentilezza: “Abbiamo dentro di noi esseri umani, non solo la capacità di essere gentili, ma la scelta reale della gentilezza”. Auggie è pronto sempre a porgere l’altra guancia, e grazie al suo modo di essere conquisterà tutti.

La meraviglia di Wonder è proprio questa, come dice Auggie: “Tutti nel mondo, almeno una volta nella vita, dovrebbero ricevere una standing ovation”.

SITOGRAFIA:

Laganà C., in Fondazione Cesare Serono, https://www.fondazioneserono.org/disabilita/cinema-disabilita/film-serie-documentari/wonder-recensione-film-ispirato-sindrome-treacher-collins/, consultato il 1 aprile 2021.

Una scena del film “Wonder” (2017)

“Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare”

Auggie (Dal film Wonder- 2017)

Pubblicato da dirittodifamigliaepoi

Diritto di famiglia e poi è nato nel 2015 da un'idea di Marianna Giungati, avvocato civilista esperta in diritto di famiglia e della persona. Collaborano al blog altre figure professionali, tra cui educatori e psicologi. ll blog opera senza scopo di lucro per divulgare informazioni giuridiche relative al diritto di famiglia e alla tutela della persona, con inserti speciali dedicati alla psicologia, alla pedagogia ed a materie correlate. © Tutti i diritti sono riservati I contenuti del blog possono essere liberamente copiati da altri siti internet a scopo di critica, confronto e ricerca, citando gli autori e linkando la fonte. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Marianna Giungati. Le citazioni o le riproduzioni di brani di opere effettuate nel presente sito Internet hanno esclusivo scopo di critica, discussione e ricerca nei limiti stabiliti dall’art. 70 della Legge 633/1941 sul diritto d’autore, e recano menzione della fonte, del titolo delle opere, dei nomi degli autori e degli altri titolari di diritti, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta. Per eventuali rettifiche e per segnalazioni si prega di inviare una e-mail all’indirizzo [email protected]